Il biologico cresce … la filiera si incontra, classico convegno di Consorzio il Biologico e CCPB per SANA, la fiera del biologico a Bologna. Appuntamento venerdì 9 settembre ore 10.30, sala Notturno centro servizi blocco D.
Il caso ortofrutta: gli ultimi successi dell’agricoltura biologica richiedono un maggiore lavoro sulla filiera, il settore ortofrutticolo può, ancora una volta, svolgere un ruolo di pioniere dello sviluppo del bio.
La crescita del biologico pone la sfida dell’analoga crescita della produzione in Italia. Con il convegno “Il biologico cresce … la filiera si incontra: il caso ortofrutta” ci siamo occupati di come un settore centrale per il bio può contribuire a suo ulteriore sviluppo. Nella sua relazione Silvia Zucconi di Nomisma ha spiegato come “il consumo di ortofrutta bio sia diventato di massa: a luglio 2016 le vendite hanno superato i 100 milioni di euro, +17,6% rispetto all’anno precedente, e che: il 74% delle famiglie ha acquistato frutta e verdura fresca biologica in almeno una occasione nel corso degli ultimi 12 mesi”. Gerald Herrmann di Organic Service ha presentato i problemi che dovrà affrontare il settore “la contrapposizione local e global, la stagionalità dei consumi e delle produzioni, gli impatti ambientali e l’utilizzo di risorse naturali, l’attenzione per l’etica e gli aspetti sociali del lavoro, la sostenibilità e il packaging”.
Tra i partecipanti della tavola rotonda Paolo Pari di Almaverde Bio ha spiegato come “nella grande distribuzione il biologico può fare di più, oggi spesso c’è ma non viene valorizzato a pieno, si sta cominciando ora con spazi e visibilità dedicati”. Secondo Claudio Mazzini di Coop Italia questo deve avvenire anche perché “il biologico porta valori importanti, ma la filiera della frutta ha due esigenze: essere credibile, fregature e danni ricadrebbero su tutti, e il prezzo, ancora troppo alto, ora possiamo iniziare a ragionare sulla riduzione dei costi”. Concorda Tom Fusato di Brio “sì il prezzo è un problema, tanto che la quota di mercato dell’ortofrutta bio in Italia è solo attorno al 3%, questo accade sia per inefficienza della filiera e per le rese ancora inferiori, possiamo migliorare su entrambi questi aspetti.” Gianmarco Guernelli di Conad “le garanzie sui prodotti e la loro qualità è sempre la prima richiesta dei consumatori, riuscire a comunicare la sicurezza della certificazione a punto vendita è una delle prossime sfide”. Alessia Colombani di Campina Verde “siamo una realtà appena nata per essere punto di riferimento del gruppo Rewe in Italia, il modello è la Germania e l’Austria dove l’ortofrutta bio ha una quota di mercato del 10/15%”.